2 Dicembre 2024

Codice Deontologico

Il Nuovo Codice Deontologico è stato approvato dal Consiglio Nazionale Architetti PPC nella seduta del 10 ottobre 2024 dopo un ampio processo di revisione condotto dal Gruppo Operativo “Deontologia” che ha tenuto conto delle mozioni della Conferenza Nazionale degli Ordini, delle sollecitazioni raccolte negli incontri informativi sul territorio, delle nuove normative e tematiche di pubblico interesse (legge 49/023 sull’equo compenso) e delle proposte pervenute dagli Ordini territoriali.

Il Nuovo Codice Deontologico è stato approvato dal Consiglio Nazionale nella seduta di Consiglio del 2 dicembre 2024.

Il codice deontologico è un insieme di regole etiche e professionali che guida il comportamento degli architetti nell’esercizio della professione. Il suo scopo è quello di:

  1. Definire i principi etici: Stabilisce valori come integrità, onestà, responsabilità e rispetto per il cliente, la collettività e l’ambiente.
  2. Regolare i rapporti professionali: Indica come gli architetti devono comportarsi nei confronti di colleghi, collaboratori e clienti, promuovendo la correttezza e la collaborazione.
  3. Tutela della qualità progettuale: Impone standard elevati nella progettazione, assicurando soluzioni tecniche ed estetiche che rispettino la normativa e il benessere delle persone.
  4. Garantire l’indipendenza professionale: Salvaguarda la libertà di giudizio tecnico dell’architetto da conflitti di interesse o pressioni esterne.
  5. Sostenibilità e bene comune: Sottolinea il dovere dell’architetto di contribuire a migliorare l’ambiente e la società attraverso il proprio lavoro.

Il rispetto del codice è obbligatorio, e le sue violazioni possono portare a sanzioni disciplinari, come richiamo, sospensione o radiazione dall’Albo professionale.

Consiglio di Disciplina e procedimenti disciplinari

Il Consiglio di Disciplina è un organo istituito presso ogni Ordine professionale ed è incaricato di vigilare sul rispetto delle norme deontologiche da parte degli iscritti all’Albo.

Il Consiglio di disciplina vigila sulla correttezza dell’esercizio professionale e ha il compito di istruzione e decisione delle questioni deontologiche e disciplinari riguardanti gli iscritti all’albo, avviate a seguito della presentazione di una segnalazione deontologica.

L’attività del Consiglio di Disciplina è regolata dagli articoli 43 e seguenti del Regio Decreto 2537/1925. I procedimenti disciplinari verso gli iscritti possono essere avviati d’ufficio o su segnalazione presentata da membri dell’Ordine, committenti o enti pubblici.

 

Fase 1: Avvio del procedimento
Il Consiglio di Disciplina assegna ogni caso a uno dei cinque Collegi, incaricato di valutare il comportamento dell’architetto interessato. Il Collegio può decidere se archiviare il caso o procedere alla fase successiva.

Fase 2: Audizione preliminare
Il presidente del Collegio organizza un’audizione preliminare per il professionista, denominato “incolpando”, e, se necessario, per altre persone informate sui fatti. Al termine, il Collegio può stabilire di non procedere ulteriormente o di rinviare a giudizio.

Fase 3: Procedimento disciplinare
In caso di rinvio a giudizio, si apre il procedimento disciplinare, che può concludersi con una sentenza di assoluzione o di condanna. In questa fase, il professionista è identificato come “incolpato”.

Fase 4: Applicazione della sanzione
Qualora venga emessa una condanna, il Collegio determina la sanzione più adeguata in relazione alla gravità dell’infrazione, scegliendo tra: avvertimento, censura, sospensione dall’esercizio professionale fino a 6 mesi o cancellazione dall’Albo.

 

Vai alla pagina del CONSIGLIO DI DISCIPLINA

Download Documenti:

Condividi:

Modificato: 13 Gennaio 2025